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Carriere straordinarie: Agostino Di Bartolomei

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Zodiac Killer
view post Posted on 8/11/2009, 11:04




AGOSTINO DI BARTOLOMEI

Decima ed ultima puntata di Carriere Straordinarie dedicata al capitano della Roma:Agostino Di Bartolomei.

Nato a Roma l'8 aprile 1955,crebbe come campione vicino a Tor Marancia, il quartiere nel sud di Roma in cui era nato, e poi nell'Oratorio S. Filippo Neri alla Garbatella. Passò alla Roma giovanissimo, entrando presto nella prima squadra, con cui vinse un titolo del campionato Primavera.Nella stagione 1972-1973 giocò la sua prima partita con la casacca giallorossa. L'anno seguente subì un grave infortunio al ginocchio, che lo mise fuori gioco per qualche tempo, e gli causò dolori lancinanti impedendogli persino di dormire per otto giorni consecutivi.Nel 1975 andò in prestito al Vicenza, dove fece esperienza pronto a rientrare alla Roma per ricoprire un ruolo primario. Dalla stagione 1976-1977 diventò titolare inamovibile della Roma, formando una coppia con il brasiliano Falcao.Negli anni ottanta divenne il capitano della Roma.
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All'inizio della stagione 1982-1983 Liedholm lo arretrò al ruolo di libero, lasciato vacante dalla partenza di Maurizio Turone.Questa stagione lo vide conquistare lo scudetto e segnare 7 gol in campionato su 28 presenze, mentre la seguente, 1983-1984, caratterizzata dalla sconfitta contro il Liverpool in finale di Coppa dei Campioni, fu l'ultima in giallorosso.In totale giocò con la Roma 308 gare (146 da capitano) segnando 66 gol. In 11 stagioni giallorosse conquistò anche tre Coppe Italia.Nella sua avventura romana ha ricevuto un'espulsione, nella stagione 1978-1979, contro la Juventus (gli venne sventolato il cartellino rosso insieme a Pietro Paolo Virdis), in cui segna però anche la rete della vittoria.Nel 1984 venne venduto per risanare le casse della società, complice l'arrivo del nuovo allenatore Sven Goran Eriksson: un mese dopo la sconfitta contro il Liverpool in finale di Coppa dei Campioni, giocò la sua ultima partita in maglia giallorossa nella finale di Coppa Italia vinta contro il Verona.
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Militò successivamente nelle file del Milan, e durante questo periodo, nel 1985 fu coinvolto nell'episodio in cui l'attaccante romanista Francesco Graziani colpì duramente Di Bartolomei in un intervento, e la reazione di quest'ultimo unita alle intemperanze dei compagni (ed ex-compagni) di squadra trasformò la partita in una rissa. Nelle interviste del dopo-partita, l'ex-compagno Bruno Conti disse che Di Bartolomei giocava "tranquillo, pulito, senza mai uscire dal campo sudato".Con il Milan disputa tre stagioni segnando, tra l'altro, un gol in un derby.Nel 1987 il Milan entrò nell'era Sacchi, e nella squadra del "modulo" sacchiano non c'era più spazio per un regista puro ma lento come Di Bartolomei[senza fonte] (ormai trentaduenne). Venne ceduto al Cesena; concluse la sua carriera nel 1990, nelle file della Salernitana, dove contribuì al raggiungimento della promozione in Serie B dopo 23 anni di assenza.Fu anche opinionista per la RAI durante i mondiali di calcio nel 1990. Morì suicida il 30 maggio 1994 a S. Marco di Castellabate, un paesino della costa cilentana dove viveva, dopo essersi sparato un colpo di pistola al cuore a dieci anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni persa dalla Roma contro il Liverpool. Di Bartolomei pulì la sua Smith & Wesson calibro 38 con cura, poi si sparò dritto al cuore alle 10.50 del mattino, sul balcone della sua villa. L'intervento del figliastro che tentò di rianimarlo fu inutile.Si parlò di alcuni investimenti andati male e l'apertura di una scuola calcio di poco successo.Il Comune di Roma gli ha dedicato una strada, all'interno del parco comunale di Villa Lais (zona Appio Latino), insieme a un altro sfortunato giocatore capitolino, il laziale Luciano Re Cecconi.A San Marco di Castellabate, dove è morto, è stata fondata una scuola per giovani calciatori che porta il suo nome.Alla vicenda sportiva e umana di Agostino è liberamente ispirata la storia di uno dei due protagonisti del film L'uomo in più di Paolo Sorrentino.Di Bartolomei è stato scelto dal presidente della Salernitana come simbolo della campagna abbonamenti a partire dalla stagione 2007-2008.
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